venerdì 1 ottobre 2010

Da "IL SECOLO XIX" di oggi...........



Come era ampiamente prevedibile, stanno emergendo tutti i profili di illegalità legati al porto di Lavagna.
Nell'articolo odierno, il Secolo riferisce dei "problemi" che stanno per cadere irrisolti sulla testa dei cittadini di Lavagna che non trovano nell'amministrazione pubblica il ben che minimo rispetto della legalità !
Intanto il debito colossale del comune, che grava per oltre 2500 a cittadino, sta per essere appesantito da una nuova tegola pesantissima !

Da: il SECOLO XIX di oggi 1 ottobre pag 20 ed. del Levante

PRIMA DEVONO ESSERE VOTATE LE VARIANTI URBANISTICHE
PORTODI LAVAGNA: SLITTA LA CONFERENZA DEI SERVIZI

LAVAGNA. Rinviata la conferenza dei servizi sul porto di Lavagna. L’assemblea, inizialmente in programma ieri, a Genova, è slittata al 9 novembre perché prima della riunione le varianti urbanistiche legate all’unico progetto rimasto all’esame di Comune, Regione, autorità marittima
e altri enti sul futuro dello scalo turistico della città, dovranno essere discusse e approvate
dal consiglio comunale.
La prossima seduta consiliare si svolgerà intorno al 15 ottobre. A metà luglio, invece, la conferenza dei servizi convocata in Regione per verificare l’ammissibilità dei due
progetti (dell’attuale gestore dello scalo,“Porto di Lavagna Spa”e della società “Lavagna futura srl”), era stata rinviata a seguito della lettera recapitata, la vigilia della conferenza, all’ingegnere Renato Cogorno, dirigente dell’area tecnica del Comune di Lavagna e responsabile del procedimento, da Antonino Cusumano, presidente di “Porto di Lavagna Spa”.
La lettera, presentata all’apertura della conferenza dei servizi, annuncia che, viste le procedure adottate dal Comune (ossia l’avvio di un bando pubblico che ha consentito a un altro gruppo industriale di presentare un progetto di rilancio del porto, alternativo a quello di “Porto
di Lavagna”), il gestore dello scalo, critico verso la scelta, ritira sia il procedimento di variante urbanistica sia la richiesta di proroga di 35 anni della concessione demaniale
cinquantennale, in scadenza nel 2024, e lascia intendere l’intenzione di “Porto diLavagna”di chiedere un risarcimento per eventuali danni subiti.
Roc JackMazreku, amministratore delegato di “Porto di Lavagna Spa”, solleva dubbi sulla regolarità della procedura.
Il “caso porto” è stato affrontato pure da Marylin Fusco, http://portodilavagna.blogspot.com/2010/06/e-mail-del-27-giugno-marylin-fusco.html vicepresidente della Regione con delega all’Urbanistica, lo scorso 23 giugno, a Lavagna,durante un incontro con il sindaco e la giunta sulla vicenda porto. In quell’occasione Fusco sostenne che il Comune, nell’avviare la procedura, «ha rispettato la legge ».
D.BAD.


Il comune di Lavagna deve preliminarmente osservare i seguenti passaggi:

1) Collaudare il porto e calcolare la tassa annuale di concessione
Così evita il procedimento per danno erariale
2) Predisporre le varianti urbanistiche
Così evita l'annullamento degli atti amministrativi
3) Rivedere i presupposti della norma generale sulle concessioni
Così evita l'accusa di "truffa allo Stato" derivanti dalla errata interpretazione.
4) "Scoprire" che, in mancanza di collaudo, il porto non è mai stato dato in concessione ma ha, allo stato, solo un "gestore temporaneo"
Così evita di disperdere ulteriormente il pubblico danaro in atti improponibili.
5) Ripristinare la legalità generale dello scalo
Così, forse, riqualifica il percorso in atto, assai lesivo degli interessi pubblici.

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