lunedì 28 aprile 2008

La stampa "libera" (?) produce la sua attività.


Il testo dell'allegato articolo del SECOLO XIX deve essere letto con la massima attenzione, in particolare nelle dichiarazioni, incredibilmente demenziali, dei due "contendenti" il Mazreku ed il Potenza.
Qui di seguito si possono leggere alcuni commenti derivanti dalla conoscenza degli atti, che dovrebbe essere il primo presupposto per chi fa informazione.
Questa "conoscenza degli atti" manca a Mazreku e a Potenza, ma questo sarebbe accettabile, poichè a loro due conviene raccontare sciocchezze - ne hanno interesse;
il lato drammatico della vicenda è che, quella conoscenza, manca al tribunale di Chiavari per difetto di attività di indagine della procura.

Le osservazioni:
1) Dice Mazreku: <<...quando una società da' in appalto un lavoro ed esegue una regolare gara, ha esaurito i suoi obblighi...>>
Nulla di più falso poichè i lavori non sono scaturiti da gara di appalto e perchè nell'atto di autorizzazione a compiere "quelle specifiche"opere marittime su un bene dello Stato(la diga) c'è scritto , con estrema chiarezza, che il gestore -Porto di Lavagna spa - è considerato dal ministero unico ed esclusivo responsabile di ogni azione derivata dall'attività di cantiere.
2)Dice Potenza:<<..ho firmato quell'esposto ecc.....>>
Notizia inutile e irrilevante poichè il suo esposto non è neppure stato preso in considerazione (forse giustamente) perchè l'attività del NOE era stata predisposta già prima che lui facesse quell'atto "dimostrativo".
3)Dice ancora Potenza:<<..come invece prescriveva la Valutazione di Impatto Anbientale (VIA)...>>
Sciocchezza solenne perchè i lavori alla diga non sono stati minimamente sottoposti a vincoli di VIA

Nella sostanza si osserva che il tribunale ha fatto quel poco che poteva poichè privato del materiale minimo di prova, disponibilissimo ma volutamente celato e dolosamente trascurato in sede di impianto indagatorio.
La procura di Chiavari, disponendo incontestabilmente di materiale di prova in data ben precedente all'attività di giudizio, aveva l'obbligo di assumere un atteggiamento di tutela dello Stato, poichè era di quei beni - quelli dello Stato, ossia di tutti i cittadini - che si andava a giudicare.

Tutto come annunciato il 16.dic.2007, leggiamo il CORRIERE MERCANTILE





Il quotidiano riporta "l'esito giudiziario" di quanto da noi già affermato in data 27 dicembre 2007, che si può leggere andando all'archivio dei post e cliccando su quello intitolato:
LA SPIEGAZIONE DELLA TRUFFA AGLI UTENTI
In quel post e nella documentazione allegata c'è ampia spiegazione di ciò che è avvenuto a Lavagna a danno dei cittadini tutti e degli utenti del porto in particolare.

Il CORRIERE MERCANTILE, nella pagina riprodotta qui sopra, riporta anche due notizie strettamente collegate alla principale: è utile leggerle.