mercoledì 3 settembre 2008

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO.......La sentenza sulla diga, l'ardesia e altro ancora



E' incredibile, ma dopo ben tre consecutive richieste e due rigidi ed espliciti rifiuti, il giudice: dott.ssa Antonella Bernocco, ha concesso - finalmente ! - la copia di una sentenza della repubblica italiana che recita, come sempre: IN NOME DEL POPOLO ITALIANO.


Sorge la necessità di porre un quesito al ministro Alfano che dichiara di essere intento alla "sistemazione" dell'apparato giudiziario:
come è mai possibile che un signore o una signora di nazionalità italiana - per ora - che di mestiere produce sentenze nell'estensione delle quali dichiara di fare ciò IN NOME DEL POPOLO ITALIANO possa mai permettersi di negare il rilascio di una copia ad uno qualsiasi dei soggetti in nome dei quali viene espresso il giudizio.

Questo è un fatto di una gravità esemplare che dimostra come alcuni magistrati ritengano di essere annoverabili in un gruppo di soggetti che si astrae completamente dall'essenza dello Stato, per farvi poi rientro, a loro gradimento e discrezione, quando ne hanno la necessità.

Questo è un fatto accaduto proprio in quel tribunale in cui, nel settembre dell'anno scorso - il giorno 7 e seguenti - il procuratore capo Carli dichiarava alla stampa di <<non poter dare giustizia ai cittadini>>, così come si può leggere nei postati di questo sito pubblicati all'epoca.

Questo è quello che può accadere al tribunale di Chiavari, nel quale si spera, con l'arrivo del nuovo presidente di fresca nomina, di poter raggiungere dei livelli di "soddisfazione diffusa" all'interno di quella categoria sociale - i cittadini - ai quali è dovuta risposta efficace ed efficiente in un tempo generalmente definibile "giusto"!

Ecco quindi la "sentenza negata due volte".......






Le conclusioni del giudice, portano alla definizione certa di reato e sanciscono le pene di arresto e le multe dei condannati.

Evidenziano la cessione di rifiuti per realizzare la pista della diga (lunga un chilometro e larga sei metri ) e conferma che i lavori pagati dai "proprietari superficiari" delle porzioni condominiali del porto di Lavagna, sono stati realizzati in maniera tale che:
<<...ritenute le fattispecie criminose di cui all'art................stante la evidente unicità del disegno criminoso...stimasi equa, per ......>>.

Consentono di rilevare la totale e indiscutibile titolarità della qualifica di danneggiati per i succitati "proprietari superficiari" che sono poi, in sostanza, coloro che hanno pagato i 25.000.000.000 circa, di lire, per la più grande discarica a mare mai realizzata nel Tigullio.

Una domanda si avanza ora con forte impatto: IL SINDACO DI LAVAGNA, CHE CHIESE RIPETUTAMENTE IL DISSEQUESTRO DEL CANTIERE, ERA RESPONSABILE DEI CONTROLLI ? SEMBREREBBE DI SI !

Altra domanda: la provincia di Genova cui spetta il controllo e la regolamentazione del movimento dei mezzi d'opera - quelli che hanno fatto le migliaia di viaggi dalle aree di discarica al porto - hanno responsabilità ? SEMBREREBBE DI SI !

E la Regione, che "trovò il modo" di eludere le procedure di VIA, quindi eliminando, di fatto, il sistema del controllo ????
Quante sono le sue responsabilità ?



Poi però.............. appare il quesito più sciocco e, come sempre, il più importante:
chi ha stabilito il contatto tra gli ardesiaci detentori di milioni di tonnellate di rifiuti e la società committente Porto di Lavagna ?

Quale è stato il suo guadagno ?


martedì 2 settembre 2008

Ripresa post-feriale




Domani riprende la pubblicazione sullo spazio di Portoilavagna.

Ci saranno molte interessanti novità.