Registriamo che nei lavori della diga di sopraflutto del porto compaiono i nomi dell'ing. La Barbera e dell' ing. Pentimalli.
Il primo viene citato a certificare la colorazione "grigia" dei massi naturali di cava usati per la mantellata. Pagato dal comune di Lavagna in qualità di esperto a tutela e garanzia!
Il secondo, dipendente del genio civile opere marittime di Genova, pagato dallo Stato, con soldi pubblici, impone, indica, controlla !
Registriamo anche che in un procedimento penale da poco terminato i due ingg. sono stati condannati per resti di sversamento in mare di sostanze non consentite.
In parole povere hanno certificato il falso.
Alcuni dicono che vengono richiesti (il primo) o incaricati (il secondo) quando "occorre".
venerdì 4 gennaio 2008
Finalmente una buona notizia ! 2008 l'anno delle novità.
L'apertura del noto quotidiano locale, il SECOLO XIX ci ha resi più sereni !
Abbiamo avuto la certezza che un'argomento così importante come l'estorsione del pizzo, e la sua collegata azione mafiosa, diverranno il solito nulla, così come tutti gli argomenti "di peso e di denuncia" già trattati dal quotidiano.
Perchè questa osservazione ? Perchè l'impaginazione e quindi la presentazione scenografica e psicologica del giornale, induce a credere fermamente che l'idea sottesa all'attività giornalistica sia quella che per sconfiggere una associazione a delinquere di stampo mafioso sia necessario denunciare gli estorsori!
Questa è un'idiozia bell'e buona per alcuni motivi facili da comprendere se solo si ha del fenomeno di stampo mafioso una consocenza almeno introduttiva, cosa che il sistema mass-mediatico, si rifiuta di assumere per le ragioni che un bel dì vorrà spiegare.
Proviamo ad introdurre qualche passo di conoscenza:
in un post precedente abbiamo data notizia dell'avvenuto sequestro del porto turistico di Amantea ( si veda il post citato). In quel dati riportati si evidenzia come non valga assolutamente nulla il suggerimento di denunciare se è vero, come in effetti è, che la totalità degli organi verso i quali si poteva sporgere denuncia aveva collusione con la associazione mafiosa.
Sono stati fatti oggetto di provvedimento di arresto un agente di P.G. della GDF, uno dei CC, uno della Capitaneria oltrechè il funzionario comunale addetto al demanio. Tutti, nessuno escluso, hanno avuto rapporto di connivenza con l'associazione a delinquere!
Le ragioni saranno state certamente diverse; qualcuno avrà avuto problemi economici, qualcun'altro la vecchia madre malata, qualcun altro un divorzio oneroso in corso, qualcun altro ancora avrà avuto vizi tipo: gioco, puttane, droga ecc. In sostanza, durante il procedimento, come sempre, ascolteremo avvocati, forse anch'essi collusi, che prenderanno per il culo il popolo " nel nome del quale, purtroppo, si amministra la giustizia" ( quando finiranno di dirci questa idiozia bell'e buona ?).
E allora, caro Secolo XIX, dicci un poco, dall'alto del tuo sapere, a chi cavolo si deve rivolgere uno che pensasse di ascoltarti andando a denunciare ?
Vuoi qualche esempio su Lavagna, caro Secolo XIX ( che poi questo ics,uno,ics, la dice lunga sulle probabilità di "prenderci" continuando con la tua lettura) eccotene alcuni:
il sig Tizio, vistosi estorto dalla società che gestisce il porto di Lavagna ( come lui molti altri ci hanno fornito le documentazioni rigorosamente registrate e protocollate) ha pensato di rivolgersi ad un'autorità ( tutte, nessuna esclusa, a seconda dei casi ) per esprimere i suoi convincimenti.
Le redazioni delle denunce e degli esposti erano ovviamente diverse, avevano differenti interpretazioni, valutavano, com'è naturale, il medesimo fatto con una differente incidenza ma tutte, nessuna esclusa, cadevano sotto "l'ampia tuttela del diritto" esercitata nientemeno che dalla procura della repubblica di Chiavari della quale si può trovare ampio riscontro nei post dedicati che si possono leggere a quest'indirizzo.
I denunciati, per nulla sciocchi, consci della immensa deficenza - d'organico o d'organizzazione - approfittavano sempre più della situazione a loro favorevole e rincaravano i comportamenti verso i denuncianti per nulla protetti dall'ente preposto istituzionalmente alla tutela.
Questo è di per se vergognoso in uno stato di diritto; è maggiormente vergognoso laddove è proprio lo Stato, attraverso un suo coinvolgimento diretto, costituito dalla concessione in uso di un bene pubblico, a nascondere la sua presenza ad un richiamo di cittadini.
La cosa che poi salta fuori in maniera macroscopica è lo spudorato intervento in tutte questa fasi dell'organo di polizia più responsabile poichè direttamente coinvolto: la Capitaneria diPorto.
Abbiamo letto in un'altro post che la Capitaneria ha mandato suoi uomini a verificare le carte che si trovano in comune di Lavagna; noi, invece, abbiamo preso in consegna da moltissimi utenti moltissime documentazioni ricevute dai medesimi e provenienti dalla Capitaneria di Porto.
Non è possibile riferire la sensazione di disagio provata leggendo decine di lettere di denuncia spedite da cittadini utenti del porto agli organi dirigenti della Capitaneria; leggere i fatti narrati e le modalità degli accadimenti lascia stupiti; conoscere le traversie incredibili nelle quali si sono dovute imbattere decine e decine di persone che hanno osservato comportamenti fuorilegge espressi sotto gli occhi e persino con il consenso, neppure tacito, della Capitaneria, chiede la verifica della giustizia ma veramente "in nome del popolo italiano" e null'altro.
Annotiamo che da poco tempo è stato nominato comandante generale delle capitaneria di porto l'ammiraglio Pollastrini; lo stesso, mentre ricopriva l'incarico di comandante della capitaneria di porto di Genova, ad una lettera di denuncia ( evidenziante fattispecie penali) di una utente del porto di Lavagna che chiedeva intervento a quell'autorità, direttamente interessata ai fatti, rispondeva: " Si informa che a far data dal 01.01.2002, le funzioni amministrative in materia di gestione del demanio marittimo sono state trasferite ai comuni. Per quanto precede ecc. ecc. ( ma quali amministrative ! l'utente denunciava fatti penali !)
Il 23.10.2002 ben dieci mesi dopo la citata incompetenza dell'ammiraglio, un utente riceveva una lettera da un modestissimo sottoposto del Pollastrini che diceva: " .....tale utilizzo ( di posto barca) non risulta derivare da alcun titolo contrattuale con l'attuale concessionario e pertanto lei deve.........."
Qui il comune dov'è, ammiraglio comandante in capo ? Questo è fatto amministrativo! Che c'entra la capitaneria ? E' abuso d'ufficio o peggio ?
Forse che la capitaneria di SML agisce autonomamente rispetto al dettato normativo ? I suoi uomini sono "inquadrati" normativamente ?
Nessun commento ulteriore è possibile !
Abbiamo avuto la certezza che un'argomento così importante come l'estorsione del pizzo, e la sua collegata azione mafiosa, diverranno il solito nulla, così come tutti gli argomenti "di peso e di denuncia" già trattati dal quotidiano.
Perchè questa osservazione ? Perchè l'impaginazione e quindi la presentazione scenografica e psicologica del giornale, induce a credere fermamente che l'idea sottesa all'attività giornalistica sia quella che per sconfiggere una associazione a delinquere di stampo mafioso sia necessario denunciare gli estorsori!
Questa è un'idiozia bell'e buona per alcuni motivi facili da comprendere se solo si ha del fenomeno di stampo mafioso una consocenza almeno introduttiva, cosa che il sistema mass-mediatico, si rifiuta di assumere per le ragioni che un bel dì vorrà spiegare.
Proviamo ad introdurre qualche passo di conoscenza:
in un post precedente abbiamo data notizia dell'avvenuto sequestro del porto turistico di Amantea ( si veda il post citato). In quel dati riportati si evidenzia come non valga assolutamente nulla il suggerimento di denunciare se è vero, come in effetti è, che la totalità degli organi verso i quali si poteva sporgere denuncia aveva collusione con la associazione mafiosa.
Sono stati fatti oggetto di provvedimento di arresto un agente di P.G. della GDF, uno dei CC, uno della Capitaneria oltrechè il funzionario comunale addetto al demanio. Tutti, nessuno escluso, hanno avuto rapporto di connivenza con l'associazione a delinquere!
Le ragioni saranno state certamente diverse; qualcuno avrà avuto problemi economici, qualcun'altro la vecchia madre malata, qualcun altro un divorzio oneroso in corso, qualcun altro ancora avrà avuto vizi tipo: gioco, puttane, droga ecc. In sostanza, durante il procedimento, come sempre, ascolteremo avvocati, forse anch'essi collusi, che prenderanno per il culo il popolo " nel nome del quale, purtroppo, si amministra la giustizia" ( quando finiranno di dirci questa idiozia bell'e buona ?).
E allora, caro Secolo XIX, dicci un poco, dall'alto del tuo sapere, a chi cavolo si deve rivolgere uno che pensasse di ascoltarti andando a denunciare ?
Vuoi qualche esempio su Lavagna, caro Secolo XIX ( che poi questo ics,uno,ics, la dice lunga sulle probabilità di "prenderci" continuando con la tua lettura) eccotene alcuni:
il sig Tizio, vistosi estorto dalla società che gestisce il porto di Lavagna ( come lui molti altri ci hanno fornito le documentazioni rigorosamente registrate e protocollate) ha pensato di rivolgersi ad un'autorità ( tutte, nessuna esclusa, a seconda dei casi ) per esprimere i suoi convincimenti.
Le redazioni delle denunce e degli esposti erano ovviamente diverse, avevano differenti interpretazioni, valutavano, com'è naturale, il medesimo fatto con una differente incidenza ma tutte, nessuna esclusa, cadevano sotto "l'ampia tuttela del diritto" esercitata nientemeno che dalla procura della repubblica di Chiavari della quale si può trovare ampio riscontro nei post dedicati che si possono leggere a quest'indirizzo.
I denunciati, per nulla sciocchi, consci della immensa deficenza - d'organico o d'organizzazione - approfittavano sempre più della situazione a loro favorevole e rincaravano i comportamenti verso i denuncianti per nulla protetti dall'ente preposto istituzionalmente alla tutela.
Questo è di per se vergognoso in uno stato di diritto; è maggiormente vergognoso laddove è proprio lo Stato, attraverso un suo coinvolgimento diretto, costituito dalla concessione in uso di un bene pubblico, a nascondere la sua presenza ad un richiamo di cittadini.
La cosa che poi salta fuori in maniera macroscopica è lo spudorato intervento in tutte questa fasi dell'organo di polizia più responsabile poichè direttamente coinvolto: la Capitaneria diPorto.
Abbiamo letto in un'altro post che la Capitaneria ha mandato suoi uomini a verificare le carte che si trovano in comune di Lavagna; noi, invece, abbiamo preso in consegna da moltissimi utenti moltissime documentazioni ricevute dai medesimi e provenienti dalla Capitaneria di Porto.
Non è possibile riferire la sensazione di disagio provata leggendo decine di lettere di denuncia spedite da cittadini utenti del porto agli organi dirigenti della Capitaneria; leggere i fatti narrati e le modalità degli accadimenti lascia stupiti; conoscere le traversie incredibili nelle quali si sono dovute imbattere decine e decine di persone che hanno osservato comportamenti fuorilegge espressi sotto gli occhi e persino con il consenso, neppure tacito, della Capitaneria, chiede la verifica della giustizia ma veramente "in nome del popolo italiano" e null'altro.
Annotiamo che da poco tempo è stato nominato comandante generale delle capitaneria di porto l'ammiraglio Pollastrini; lo stesso, mentre ricopriva l'incarico di comandante della capitaneria di porto di Genova, ad una lettera di denuncia ( evidenziante fattispecie penali) di una utente del porto di Lavagna che chiedeva intervento a quell'autorità, direttamente interessata ai fatti, rispondeva: " Si informa che a far data dal 01.01.2002, le funzioni amministrative in materia di gestione del demanio marittimo sono state trasferite ai comuni. Per quanto precede ecc. ecc. ( ma quali amministrative ! l'utente denunciava fatti penali !)
Il 23.10.2002 ben dieci mesi dopo la citata incompetenza dell'ammiraglio, un utente riceveva una lettera da un modestissimo sottoposto del Pollastrini che diceva: " .....tale utilizzo ( di posto barca) non risulta derivare da alcun titolo contrattuale con l'attuale concessionario e pertanto lei deve.........."
Qui il comune dov'è, ammiraglio comandante in capo ? Questo è fatto amministrativo! Che c'entra la capitaneria ? E' abuso d'ufficio o peggio ?
Forse che la capitaneria di SML agisce autonomamente rispetto al dettato normativo ? I suoi uomini sono "inquadrati" normativamente ?
Nessun commento ulteriore è possibile !
giovedì 3 gennaio 2008
La falsità di Caveri & C.
Il vicesindaco Caveri non perde occasione per autoreferenziarsi; mostra con piacere di avere "conoscenze importanti"; non disdegna di pavoneggiarsi in alte riflessioni politiche che, nella migliore occasione, sono inquadrabili nella vasta platea di stereotipi da bar.
Questo ambiziosissimo signore è però incorso in un grave errore: ha dichiarato in diverse occasioni che l'attuale gestione del porto, alla Porto di Lavagna spa, "proviene da una scelta di chi stava in comune prima di noi "!
Lo dichiara persino su un periodico pagato a spese della collettività !!
Vediamo di comprendere, in primo luogo, se si tratta di un errore, oppure se si stratta di una falsità bella e buona!
Vediamolo soprattutto in funzione della prossima udienza del procedimento penale avocato dalla procura generale di Genova avente ad oggetto un presunto reato di abuso, da parte dell'ex sindaco Mondello, riguardante proprio la vicenda in cui Caveri erra o, come vedremo poi, falsifica consciamente la verità.
Allora, dunque, che successe nel mese di agosto dell'anno 2003 ?
Successe che dopo lunghi mesi di incertezze (?) decisionali, il comune di Lavagna, inteso come rappresentanza dei cittadini attraverso il consiglio comunale, venne completamente alienato dalle sue funzioni, mediante una turpe interpretazione della legge delega sul demanio.
Un funzionario dirigente del comune di Lavagna, tal ing. Podestà, decise, di propria personale iniziativa ed anche poichè sottoposto ad indagine penale per una querela a suo carico presentata dalla Porto di lavagna spa, di concedere la gestione del porto alla società che lo aveva denunciato.
Lo decideva con moto personale, anzi, dice oggi, firmava semplicemente quelle carte che il suo sottoposto, geom Galliano, aveva redatto.
Tutta questa operazione, certamente fuorilegge, varrebbe la presunta garanzia della credibilità delle sue affermazioni quando, il Caveri dice: abbiamo ereditato la Porto di Lavagna spa dalla precedente gestione.
Che fosse tutto falso lo sapevano in molti; manco lui, salvo dichiarasi cretino, può pensare di dire il vero, tant'è che proprio il firmatario dell'atto di auorizzazione a gestire il porto, l'ing. Podestà è riconducibile al suo, del Caveri, "pascolo ideologico" ma, soprattutto è lo stimato e ben pagato consulente del comune - dopo essere stato pensionato dal medesimo ente - che usa le auto dell'ente e che "suggerisce" strategie operative al Caveri ed al Vaccarezza orientandone le scelte.
Allora, concludendo il semplice pensiero, se due più due continuano ancora a dare quattro quale risultato, la Porto di lavagna spa gestisce il porto perchè, come sosteniamo da molto tempo, quel "pascolo ideologico" che nutre Caveri, Podestà, Armanino & C. produce, come risultato dell'avvenuta "metabolizzazione dei nutrienti" la decisione di destinare la gestione a chi, consuetudinalmente, può gestire quel "danaro nero" che è utilissimo ai pascolanti sempre in cerca di acquisire quei capitali che dicono di contrastare ma di cui abbisognano in maniera rilevante per gestire i loro andazzi politichisti.
Traduciamo un poco il concetto per favorire la comprensione: quell'orientamento politico definito di sinistra che, più specificatamente, ha preso indicazioni dall'ex PCI, ha sempre affermato la sua contrapposizione al capitale, definendolo, quasi sempre, in maniera decisamente negativa.
Quell'area di pensiero ha presupposto che il capitale e l'ideologia derivata - che loro chiamano capitalismo - fossero da combattere nella maniera più cruda possibile.
Quell'area di pensiero "illuminata" ha prodotto sistemi artificiali di valori secondo i quali molti giovani si sono trovati nella non invidiabile posizione di "antagonisti" del capitale poichè provenienti da famiglie - non capitaliste.
Quell'area di pensiero democratica (?) ha prodotto concetti diffusi secondo cui, ella sola, era la portatrice della "verità" contrapponendosi ad un'altra area, millenaria, che sosteneva, più o meno, la medesima sciocchezza.
Quell'area di pensiero "ansiogena" metteva in capo ai soggetti democratici a lei appartenenti la convinzione del valore dogmatico delle affermazioni dei capi.
Ecco perchè Caveri può mentire spudoratamente: perchè i suoi "co-pascolanti" in quel verbo democratico illuminato, sono cresciuti credendo nei dogmi.
Il nostro compito è quello di far rinascere il senso critico che allarga la possibilità di valutare i fatti ma consente, in primis, di sbugiardare i falsificatori.
Questo ambiziosissimo signore è però incorso in un grave errore: ha dichiarato in diverse occasioni che l'attuale gestione del porto, alla Porto di Lavagna spa, "proviene da una scelta di chi stava in comune prima di noi "!
Lo dichiara persino su un periodico pagato a spese della collettività !!
Vediamo di comprendere, in primo luogo, se si tratta di un errore, oppure se si stratta di una falsità bella e buona!
Vediamolo soprattutto in funzione della prossima udienza del procedimento penale avocato dalla procura generale di Genova avente ad oggetto un presunto reato di abuso, da parte dell'ex sindaco Mondello, riguardante proprio la vicenda in cui Caveri erra o, come vedremo poi, falsifica consciamente la verità.
Allora, dunque, che successe nel mese di agosto dell'anno 2003 ?
Successe che dopo lunghi mesi di incertezze (?) decisionali, il comune di Lavagna, inteso come rappresentanza dei cittadini attraverso il consiglio comunale, venne completamente alienato dalle sue funzioni, mediante una turpe interpretazione della legge delega sul demanio.
Un funzionario dirigente del comune di Lavagna, tal ing. Podestà, decise, di propria personale iniziativa ed anche poichè sottoposto ad indagine penale per una querela a suo carico presentata dalla Porto di lavagna spa, di concedere la gestione del porto alla società che lo aveva denunciato.
Lo decideva con moto personale, anzi, dice oggi, firmava semplicemente quelle carte che il suo sottoposto, geom Galliano, aveva redatto.
Tutta questa operazione, certamente fuorilegge, varrebbe la presunta garanzia della credibilità delle sue affermazioni quando, il Caveri dice: abbiamo ereditato la Porto di Lavagna spa dalla precedente gestione.
Che fosse tutto falso lo sapevano in molti; manco lui, salvo dichiarasi cretino, può pensare di dire il vero, tant'è che proprio il firmatario dell'atto di auorizzazione a gestire il porto, l'ing. Podestà è riconducibile al suo, del Caveri, "pascolo ideologico" ma, soprattutto è lo stimato e ben pagato consulente del comune - dopo essere stato pensionato dal medesimo ente - che usa le auto dell'ente e che "suggerisce" strategie operative al Caveri ed al Vaccarezza orientandone le scelte.
Allora, concludendo il semplice pensiero, se due più due continuano ancora a dare quattro quale risultato, la Porto di lavagna spa gestisce il porto perchè, come sosteniamo da molto tempo, quel "pascolo ideologico" che nutre Caveri, Podestà, Armanino & C. produce, come risultato dell'avvenuta "metabolizzazione dei nutrienti" la decisione di destinare la gestione a chi, consuetudinalmente, può gestire quel "danaro nero" che è utilissimo ai pascolanti sempre in cerca di acquisire quei capitali che dicono di contrastare ma di cui abbisognano in maniera rilevante per gestire i loro andazzi politichisti.
Traduciamo un poco il concetto per favorire la comprensione: quell'orientamento politico definito di sinistra che, più specificatamente, ha preso indicazioni dall'ex PCI, ha sempre affermato la sua contrapposizione al capitale, definendolo, quasi sempre, in maniera decisamente negativa.
Quell'area di pensiero ha presupposto che il capitale e l'ideologia derivata - che loro chiamano capitalismo - fossero da combattere nella maniera più cruda possibile.
Quell'area di pensiero "illuminata" ha prodotto sistemi artificiali di valori secondo i quali molti giovani si sono trovati nella non invidiabile posizione di "antagonisti" del capitale poichè provenienti da famiglie - non capitaliste.
Quell'area di pensiero democratica (?) ha prodotto concetti diffusi secondo cui, ella sola, era la portatrice della "verità" contrapponendosi ad un'altra area, millenaria, che sosteneva, più o meno, la medesima sciocchezza.
Quell'area di pensiero "ansiogena" metteva in capo ai soggetti democratici a lei appartenenti la convinzione del valore dogmatico delle affermazioni dei capi.
Ecco perchè Caveri può mentire spudoratamente: perchè i suoi "co-pascolanti" in quel verbo democratico illuminato, sono cresciuti credendo nei dogmi.
Il nostro compito è quello di far rinascere il senso critico che allarga la possibilità di valutare i fatti ma consente, in primis, di sbugiardare i falsificatori.
Spazio aperto alle interpretazioni
Il buon sindaco Vaccarezza è rientrato nel suo ruolo di sindacalista. Ha rimpianto i bei tempi trascorsi a "difendere strenuamente" gli operai dagli attacchi del padronato speculatore.
E' corso immediatamente in aiuto del suo omologo di Sestri Levante che - animale tra gli animali- non ha avuto pietà per le povere maestranze del cantierino Ceccarelli ! Quel pessimo sindaco - pensa Vaccarezza - ha deciso di chiudere subito la struttura mandando a casa centinaia di operai.
Può essere !
Però, ad un attenta riflessione, risulta poco verosimile !
Vediamo invece che cosa si nasconde sotto la "generosa proposta" dell'ex sindacalista.
1) C'è una bella riga di miliardozzi pronti per chi costruisce il depuratore consorziale che raccoglierà le deiezioni di tutti i comuni nel raggio di trenta chilometri. Unico problema: una puzza infernale per la città e per il porto !
2) C'è una bella riga di miliardi per chi farà il riempimento di qualche cosa come 5.8oo.ooo metri cubi di terre inquinate ( tanto la procura di chiavari è in tilt )
3) C'è la possibilità di togliersi dai piedi tutti i cantieri e gli artigiani così da rivalutare per 10 o per 20 i prezzi degli immobili di via dei Devoto.
4) C'è, infine, la interessante possibilità di costruire nuovi volumi al posto dei cantieri.
Avete capito, o poveri operai sfrattati da Sestri, chi si stà veramente preoccupando per voi ?
Vostra madre, vostro padre, vostra moglie, vostra sorella e nessun altro !
Per costruire quel popò di fesseria riportata nello schizzo allegato all'articolo ci vuole tanto di quel tempo che avrete il tempo di andare in pensione - forse !
E' corso immediatamente in aiuto del suo omologo di Sestri Levante che - animale tra gli animali- non ha avuto pietà per le povere maestranze del cantierino Ceccarelli ! Quel pessimo sindaco - pensa Vaccarezza - ha deciso di chiudere subito la struttura mandando a casa centinaia di operai.
Può essere !
Però, ad un attenta riflessione, risulta poco verosimile !
Vediamo invece che cosa si nasconde sotto la "generosa proposta" dell'ex sindacalista.
1) C'è una bella riga di miliardozzi pronti per chi costruisce il depuratore consorziale che raccoglierà le deiezioni di tutti i comuni nel raggio di trenta chilometri. Unico problema: una puzza infernale per la città e per il porto !
2) C'è una bella riga di miliardi per chi farà il riempimento di qualche cosa come 5.8oo.ooo metri cubi di terre inquinate ( tanto la procura di chiavari è in tilt )
3) C'è la possibilità di togliersi dai piedi tutti i cantieri e gli artigiani così da rivalutare per 10 o per 20 i prezzi degli immobili di via dei Devoto.
4) C'è, infine, la interessante possibilità di costruire nuovi volumi al posto dei cantieri.
Avete capito, o poveri operai sfrattati da Sestri, chi si stà veramente preoccupando per voi ?
Vostra madre, vostro padre, vostra moglie, vostra sorella e nessun altro !
Per costruire quel popò di fesseria riportata nello schizzo allegato all'articolo ci vuole tanto di quel tempo che avrete il tempo di andare in pensione - forse !
La giustificazione è arrivata! E la responsabilità di chi sarà mai ?
Molto interessante l'articolo ! Molto educativo e rigorosamente attinente al dettato cosituzionale.
Praticamente possiamo comprendere che la mafia nostrana, le mafie d'importazione e tutte le associazioni per delinquere hanno libero spazio per interagire con il tessuto economico locale.
Questo e solo questo stà scritto tra quelle righe di "giustificazione".
Beati coloro che hanno una legge storica trimillenaria che dice: "tu ti giustifichi e chiedi perdono, dunque tu vuoi che io ti faccia capra; così sia, da domani avrai la tua ciotola d'acqua"
lunedì 31 dicembre 2007
Un'altra novità!
Mentre il comune ha ricevuto la visita della Capitaneria di porto che ha deciso di fotocopiarsi tutte le carte che la riguardano e conservate negli uffici, è iniziata, da parte nostra, la verifica cronologica di tutto l'operato della Capitaneria nella intricata storia del Porto di Lavagna.
Ad un primo sommario esame si può affermare che nella vicenda che trattiamo, il Porto di Lavagna, la capitaneria ne esce piuttosto malconcia.
Se prendiamo in considerazione il dettato generale sulle concessioni marittime portuali, vediamo evidenziarsi come, nel rapporto tra Stato concedente, e concessionario, la Capitaneria abbia il compito, solo ed esclusivo, di agire in funzione dell'interesse dello Stato.
Le "carte" dicono ampiamente il contrario: dicono che la Capitaneria ha lavorato per il concessionario, su sua indicazione e a suo pro.
Le carte dicono che la Capitaneria ha mancato il suo indirizzo funzionale, forse (?) non comprendendo il dettato delle norme.
Comunque, al di la del successivo accertamento - necessario e doveroso -, il danno per gli utenti e per la collettività italiana è stato rilevante.
La confusione totale è voluta ? A chi giova ?
La questione del porto è sicuramente ricca di falsità rese da ogni parte.
Il comune di Lavagna si esprime "a più voci"; nessuna di queste, però, armonizza con le altre.
Questo significa che non sanno neppure loro che "pesci prendere" per uscire fuori non troppo malconci dalla vicenda.
Mentono tutti, nessuno escluso, e costringono alla menzogna anche i dipendenti che coinvolgono nella triste vicenda.
Armanino e Caveri non perdono occasione per affermare la loro contrarietà al porto; una contrarietà che nacque prima della costruzione (?) e che permane tuttora forte.
Questo significa che sono inadatti a qualsiasi trattativa che riguardi l'approdo proprio per questa ragione che sottende un'evidente desiderio di "disastro annunciato".
A loro due farebbe ben comodo che tutto andasse alla malora così che possano poi affermare a gran voce :l'avevamo detto !
Inoltre affermano continuamente di "aver trovato" l'attuale gestore extracomunitario e che: debbono rapportarsi con quello che c'è!
Questo è totalmente falso e denota persino una certa stupidità contenuta nell'affermazione.
La falsità consiste nel fatto che l'attuale gestore arriva da una procedura irregolare ed illecita realizzata "a tutela del proprio interesse" dall'ing. Podestà, già dirigente del servizio comunale, valido e fedele collaboratore esterno della giunta Vaccarezza dalla quale riceve incarichi retribuiti e persino l'autorizzazione all'uso degli autoveicoli comunali!
La stupidità deriva dalla "dimenticanza" della posizione di netto contrasto assunta dalla precedente sindaco che produsse documentazione " ampiamente probante" della sua contrarietà alla assegnazione del porto al kossovaro.
Che Armanino, Caveri e soci non ricordino questi fatti e non si siano rilette tutte le carte ha dell'incredibile: perciò è definibile stupida la loro azione.
C'è di piu: quando il comune di Lavagna era sottoposto a pressione a causa della denuncia penale presentata dalla PORTO DI LAVAGNA contro Mondello, Chiappe, Podestà e Galliano per "forzare" la procedura di istruttoria finalizzata all'assegnazione dell'approdo, vennero richieste diverse consulenze legali.
I diversi pareri furono, pur se con qualche sfumatura differente, concordi nel presagire una massa rilevante di contestazione giudiziaria seguita all'eventuale assegnazione alla Porto di Lavagna spa.
L'ing. Podestà, pressato di richieste di chiarimento sui fatti dell'agosto 2003, trovava "molto comodo" dichiarare che tutta la responsabilità dell'accaduto (diceva proprio così) andava addebitata al geom. Galliano, suo sottoposto, incaricato della procedura di istruzione; aggiungeva, con tono assolutorio, che lui : aveva solo firmato le carte!
Il geom. Galliano, sicuramente più credibile e sinceramente coinvolto, affermava di aver avuti molti dubbi ma che, comunque <<ci eravamo cautelati con una consulenza importante!>>, aggiungendo anche<<non siamo mica scemi!>>.
Questo è vero ! Scemi no di certo, anzi persino un po' paraculi !
Ma sbadati sicuramente sì!
Sbadati sì, perchè la consulenza che avete utilizzato per supportare quella scelta illegale, era redatta in copia "modificata" rispetto all'originale del consulente legale del comune di Lavagna.
Quella vera, regolarmente firmata dall'avvocato, l'avete dimenticata tra le carte, non quelle fascicolate, ovvio, sbadati!
Quella "modificata per confortare la scelta illegale" (possiamo dire falsa?)e utile a risolvere il grave problema posto a vostro carico dalla Porto di Lavagna con la querela nei vostri confronti, era regolarmente allegata al fascicolo!
Che cosa sanno Armanino e Caveri di questa storia ??
Se mai lo sapessero che cosa farebbero ?
Darebbero ragione alla Mondello che si era sempre opposta al kossovaro ?
Che problema, vero ?
Qualcuno lo dovrà pure risolvere! (possiamo dire punire ?)
Il comune di Lavagna si esprime "a più voci"; nessuna di queste, però, armonizza con le altre.
Questo significa che non sanno neppure loro che "pesci prendere" per uscire fuori non troppo malconci dalla vicenda.
Mentono tutti, nessuno escluso, e costringono alla menzogna anche i dipendenti che coinvolgono nella triste vicenda.
Armanino e Caveri non perdono occasione per affermare la loro contrarietà al porto; una contrarietà che nacque prima della costruzione (?) e che permane tuttora forte.
Questo significa che sono inadatti a qualsiasi trattativa che riguardi l'approdo proprio per questa ragione che sottende un'evidente desiderio di "disastro annunciato".
A loro due farebbe ben comodo che tutto andasse alla malora così che possano poi affermare a gran voce :l'avevamo detto !
Inoltre affermano continuamente di "aver trovato" l'attuale gestore extracomunitario e che: debbono rapportarsi con quello che c'è!
Questo è totalmente falso e denota persino una certa stupidità contenuta nell'affermazione.
La falsità consiste nel fatto che l'attuale gestore arriva da una procedura irregolare ed illecita realizzata "a tutela del proprio interesse" dall'ing. Podestà, già dirigente del servizio comunale, valido e fedele collaboratore esterno della giunta Vaccarezza dalla quale riceve incarichi retribuiti e persino l'autorizzazione all'uso degli autoveicoli comunali!
La stupidità deriva dalla "dimenticanza" della posizione di netto contrasto assunta dalla precedente sindaco che produsse documentazione " ampiamente probante" della sua contrarietà alla assegnazione del porto al kossovaro.
Che Armanino, Caveri e soci non ricordino questi fatti e non si siano rilette tutte le carte ha dell'incredibile: perciò è definibile stupida la loro azione.
C'è di piu: quando il comune di Lavagna era sottoposto a pressione a causa della denuncia penale presentata dalla PORTO DI LAVAGNA contro Mondello, Chiappe, Podestà e Galliano per "forzare" la procedura di istruttoria finalizzata all'assegnazione dell'approdo, vennero richieste diverse consulenze legali.
I diversi pareri furono, pur se con qualche sfumatura differente, concordi nel presagire una massa rilevante di contestazione giudiziaria seguita all'eventuale assegnazione alla Porto di Lavagna spa.
L'ing. Podestà, pressato di richieste di chiarimento sui fatti dell'agosto 2003, trovava "molto comodo" dichiarare che tutta la responsabilità dell'accaduto (diceva proprio così) andava addebitata al geom. Galliano, suo sottoposto, incaricato della procedura di istruzione; aggiungeva, con tono assolutorio, che lui : aveva solo firmato le carte!
Il geom. Galliano, sicuramente più credibile e sinceramente coinvolto, affermava di aver avuti molti dubbi ma che, comunque <<ci eravamo cautelati con una consulenza importante!>>, aggiungendo anche<<non siamo mica scemi!>>.
Questo è vero ! Scemi no di certo, anzi persino un po' paraculi !
Ma sbadati sicuramente sì!
Sbadati sì, perchè la consulenza che avete utilizzato per supportare quella scelta illegale, era redatta in copia "modificata" rispetto all'originale del consulente legale del comune di Lavagna.
Quella vera, regolarmente firmata dall'avvocato, l'avete dimenticata tra le carte, non quelle fascicolate, ovvio, sbadati!
Quella "modificata per confortare la scelta illegale" (possiamo dire falsa?)e utile a risolvere il grave problema posto a vostro carico dalla Porto di Lavagna con la querela nei vostri confronti, era regolarmente allegata al fascicolo!
Che cosa sanno Armanino e Caveri di questa storia ??
Se mai lo sapessero che cosa farebbero ?
Darebbero ragione alla Mondello che si era sempre opposta al kossovaro ?
Che problema, vero ?
Qualcuno lo dovrà pure risolvere! (possiamo dire punire ?)
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