martedì 11 novembre 2008

Ricevuto e pubblicato




Un utente del Porto ci segnala via e-mail di aver letto su Repubblica un articolo a firma Marco Preve intitolato:

L'inchiesta - LAVAGNA, maxi-yacht col trucco, a giudizio il presidente del porto.
Con Jack Roc Mazreku nei guai anche un avvocato genovese.

Il presidente del porto di Lavagna, l'albanese con passaporto USA Jack Roc Mazreku è stato rinviato a giudizio su richiesta del PM milanese Letizia Mannella per riciclaggio.
L'accusa riguarda la proprietà di un lussuoso yacht, e coinvolge anche un legale genovese, Antonino Bongiorno Gallegra, che sarà anche lui processato per favoreggiamento relativo ad una lettera di consigli professionali. La vicenda è quella dell' Iliki VIII, un panfilo di 51 metri. La procura e la guardia di finanza ritengono che per evadere l'IVA sia stata appositamente creata.......................................................................il resto si legge sul quotidiano La Repubblica.


L'utente poi commenta:
Situazione davvero strana, perchè un anno fa si annunciò sul SECOLO XIX, a caratteri cubitali, la famosa "Intesa sul porto" stipulata tra il sindaco Vaccarezza e Mazreku; dopo di allora dell'intesa non si è più saputo nulla ed il SECOLO non dice niente al proposito, come mai ?

Però, prosegue l'utente, veniamo a conoscenza da Repubblica che l'avvocato Alessandro Ghibellini, consulente del comune di Lavagna ha seri problemi con la giustizia milanese e oggi scopriamo che anche il consulente della controparte nell'intesa, avvocato Antonino Bongiorno Gallegra ha problemi seri con la magistratura milanese.

Potremo, prima o poi, avere qualche informazione dal quotidiano locale di maggior diffusione ?

Grazie
lu.montel@libero.it

lunedì 10 novembre 2008

Ecco i verbali d'udienza, le testimonianze e le mancanze..............................


L'avv. Bongiorno Gallegra, con una mossa " a sorpresa" produce le copie di alcune decine di pagine tratte da questo sito ritenendo di ravvisare comportamenti scorretti, illeciti, e altro.
In particolare sostiene che gli avvocati Dotti, Rovatti, Mantini si sarebbero "intimoriti" per il contenuto minaccioso degli articoli, e anzi - esagerando persino un po' - sostiene che anche il giudice Davini sarebbe stato "intimidito".
Sembra che ce ne sia per tutti e probabilmente ha ragione............ perchè in effetti i testi hanno detto pressochè nulla!
Sarà causa dell'intimidazione o della temerarietà della causa basata su fatti inventati e inesistenti ?
Vedremo nella continuazione.













Ecco i risultati di un tentativo andato a male di incolpare qualcuno di qualche cosa che non esiste.
In tutta questa carta scritta, diligentemente a penna, non compare nulla di efficace ai fini dell'affermazione delle ragioni della parte attrice, ed anzi appaiono già bene in vista dei testi "improvvisati" che riferiscono quando va bene in terza persona e riconducono tutto all'avvocato Antonino Bongiorno Gallegra che sarebbe - condizionale obbligato - l'unico in grado di riconoscere la donna che in nome e per conto del ministero dell'ambiente avrebbe certificato la bontà dei lavori della diga, anzi avrebbe complimentato i responsabili!!!!

Nella comparsa attorea la Porto di Lavagna indicava "tecnici del ministero dell'ambiente"........si vede che anche loro si sono sentiti "intimiditi" e hanno delegato ad una "sconosciuta" l'onere di certificare che i fanghi inquinanti erano "pregiati". Che cosa strana !
Chissà se interessa la procura della repubblica ?

Ora, in attesa delle novità del 17 dicembre, si parte a chiedere i danni e le restituzioni dei danari non dovuti.


Auguri alla Porto di Lavagna spa, ne ha certamente bisogno.