lunedì 1 giugno 2009

Un necessario chiarimento sul "Protocollo sul Porto".



La giunta comunale ancora in carica ha inteso dare una soluzione al problema del porto di Lavagna annunciandone "trionfalmente" i contenuti.
La spiegazione fornita in occasione delle due presentazioni, quella "corposa" del novembre 2007 e quella "monca" del mese in corso, è rimasta la medesima: FARE CASSA SUGLI UTENTI E NULL'ALTRO!
Chiunque fosse dotato di un minimo di possibilità di "leggere tra le righe" comprenderebbe bene che si è prodotto un documento inutile, anzi dannoso per la città, solo per far ripulire le tasche degli utenti del porto di circa 50 milioni di euro in cambio di un probabile prolungamento della concessione - ancora sub judice - di altri 35 anni.

La città di Lavagna non avrebbe altro che un carico di oneri incredibile ed insostenibile che andrebbe ad aggiungersi alla pesante situazione debitoria attualmente registrata dalle casse comunali.
-Una passeggiata pedonale inutile poichè esageratamente lunga, priva di motivi di interesse a percorrerla e di servizi che ne diano sollievo a chi volesse "imprudentemente" affrontarne il percorso.
-Una "anonima costruzione polivalente" pomposamente denominata "club house" che andrebbe a raccogliere i risultati di un turismo improvvisato quale è quello di Lavagna, i cui cittadini hanno ormai rinunciato a chiedere progetti qualitativamente elevati.
-Una "sovrapiastra" che andrebbe a distruggere le poche risorse economiche del comune, cui spetterebbe la manutenzione, certi - come possiamo già essere - che la qualità dei lavori del committente Mazreku saranno allo stesso livello di quelli della diga di sopraflutto che già oggi, a distanza di soli due anni, hanno mostrato ampi e diffusi colassamenti ben visibili a chiunque.
-Poi, ultima chicca, chiunque osservi lo stato di degrado dell'area confinante con la sovrapiastra (case abbandonate e diroccate in quantità) può autonomamente darsi una dimensione di che cosa sarebbe il porto se mai il demenziale progetto prendesse corpo.
Ogni cittadino europeo può accedere agli atti e esprimere osservazioni entro il 6 luglio prossimo presentando i documenti alla Polizia Municipale.
I documenti progettuali e di accompagnamento sono disponibili in comune di Lavagna a semplice richiesta.
Gli utenti rischierebbero l'ennesimo "bagno" dovendo cacciare fuori l'intera somma per opere di totale inutilità e di ulteriore riduzione del valore delle singole proprietà superficiarie.
Mazreku farebbe cassa e alzerebbe "le vele" allontanandosi da Lavagna dopo aver ceduto il porto ad un terzo acquirente.
La città di Lavagna vuole il porto nella piena efficienza e nella totale disponibilità per rivalutarne le componenti e rilanciarne la presenza determinante nel comprensorio per un progetto di turismo qualitativamente elevato come è naturale che sia orientata l'area.
In tale prospettiva il prolungamento della concessione sarebbe utilissimo alla città e agli utenti che avrebbero, oltre l'allungamento della disponibilità dei beni anche una conseguente ed immediata rivalutazione.
La debolezza delle scelte dell'amministrazione comunale è la trappola nella quale potrebbe cadere il comprensorio.
L'attenzione ai problemi del porto è il principale indicatore della scelta da esercitare alle prossime elezioni comunali del 6/7 giugno.
La responsabilità del cittadino/elettore non è mai stata così grande; ogni conseguenza di una scelta sbagliata ricadrà su di lui e sul comprensorio.