mercoledì 27 maggio 2009

Il "protocollo" della coppia Mazreku/Vaccarezza

Durante la manifestazione fieristica tenutasi nei tendoni eretti sulla sovrapiastra del porto, il sig. Mazreku, in presenza del sindaco Vaccarezza e del delegato Mordini, ha tentato di convincere i presenti della bontà del progetto.
Ha faticato non poco, cercando di essere credibile, ed ha suscitato contestazione a causa della sua scarsa capacità a dibattere.
Il nervosismo era palpabile anche nel comportamento di Mordini ed in quello di Vaccarezza che si è "salvato" non potendo prendere la parola a causa delle prossime elezioni nelle quali tenta un'improbabile riconferma.
Sostanzialmente si è trattato di una brutta figura.
Vale però la pena di comprendere meglio il progetto sul quale ogni cittadino italiano ha il diritto di presentare osservazioni fino al 6 luglio prossimo, consegnandole alla Polizia Municipale di Lavagna.
Quando l'accoppiata Mazreku/Vaccarezza iniziò a progettare una soluzione per il porto si prendevano in considerazione opzioni assai forti;
si trattava di opere effettivamente modificatrici dell'attuale situazione che tutti coloro che conoscono il porto definiscono critica.
Il porto necessita di un grande piano industriale direttamente collegato al retrostante territorio con estenzione fino a Santo Stefano d'Aveto.
Il porto necessita di tutte le soluzioni già note e di quelle sostanzialmente innovative che proiettino l'area verso un turismo di eccellenza che abbia nel porto il luogo di raccolta e ospitalità.
Questi amministratori, politicamente invisibili e progettualmente incapaci, hanno deviato verso una soluzione demenzialmente distruttiva che si risolve in una lunghissima passeggiata realizzata sul masso di coronamento che potrà essere utilizzata raramente e da ben poche persone a causa della inesistenza di punti di interesse e di ricovero/ristoro.
Hanno poi individuato nella sistemazione della sovrapiastra da destinare a utilizzo pubblico il secondo punto "forte" del progetto, trascurando quanto costerà al comune mantenerla in stato di efficenza, soprattutto in considerazione dello stato di abbandono in cui versano già quasi tutte le aree a destinazione ricreativa/ludica del territorio lavagnese.
Hanno composto quindi un repertorio di sciocchezze progettuali che andranno totalmente a carico e a danno degli utenti del porto che sarebbero costretti, in caso di approvazione del progetto, a pagare quei 50 milioni di euro necessari alla realizzazione.
Il gestore albanese del porto, sig. Mazreku, ringrazia già la giunta Vaccarezza per il "dono" dal quale potrà lucrare milioni attingendo alle casse degli utenti con la ben nota "contabilità segreta" che ha caratterizzato la gestione del porto.
Sostenere che la popolazione di Lavagna e gli utenti del porto saranno danneggiati fortemente dal progetto è quindi assai normale.
Resta poi la pesantissima incognita rappresentata dalla certificazione antimafia del Mazreku che deve essere concessa dagli organi europei così come la VIA.
E' evidente supporre che la contestazione organizzata dagli utenti, vittime di un progetto dannoso, non si farà di certo attendere.
La colmata, poi, chiude in farsa tutta quanta l'opera "progettuale" della giunta Vaccarezza.
Dice Vaccarezza che la colmata serve a salvare il posto di lavoro degli operai del "Cantierino".
Si convincano Vaccarezza, e il suo vicino Lavarello, che l'unica soluzione percorribile è quella di non chiudere i cantieri di Riva e collocare laggiù anche quelli di Lavagna liberando l'area di via dei Devoto da tali manufatti e realizzando una continuità con il porto che manca alla città.
Si convincano anche come solo un depuratore comprensoriale collocato in Fontanabuona può garantire turismo di livello alto e ricchezza d'area estendibile anche ai confinanti.
Si convincano infine che i cosiddetti "posti di lavoro", tanto cari alla loro indole demagogica, si realizzano creando ricchezza e non certo riducendola con i "regali faraonici " fatti all'albanese Mazreku che non paga ICI e non paga concessione e neppure ogni altra sorta di tributo minore a differenza dei cittadini che pagano persino con aggravio in caso di ritardo.
Non bisogna mai dimenticare lo "scandalo" dell'assegno versato nelle casse del comune, in occasione dell'annuncio del "Protocollo del Porto" che corrispondeva si e no ad un 6% dei tributi dovuti al comune.
Quando mai ad un cittadino è stato riservato un simile trattamento ?