domenica 3 agosto 2008

Il solito vizio della Porto di Lavagna spa



LAVAGNA

Carabinieri in porto, denunce e sequestri Gli uomini del Nucleo Operativo Ecologico ipotizzano lo stoccaggio abusivo di rifiuti pericolosi in un’area della diga

LAVAGNA. Guai in porto a Lavagna, dove la Procura di Chiavari ha aperto un’indagine per stoccaggio abusivo di rifiuti pericolosi. Si tratta dei materiali di risulta della demolizione dello scivolo di alaggio, cominciati nelle scorse settimane per realizzare una nuova vasca. Quattro le
denunce del Noe (Nucleo operativo ecologico dei carabinieri), che venerdì hanno sequestrato l’area in cima alla diga foranea dove sono stati depositati i materiali, i materiali stessi, le attrezzature utilizzate per movimentarli e trattarli. L’ipotesi di carabinieri e Procura è che i rifiuti
dello scavo fossero stoccati in maniera irregolare, ovvero con l’autorizzazione dei vertici della Porto di Lavagna, ma senza i necessari permessi della Provincia.
«I rifiuti non sono stati stoccati ma semplicemente depositati in un’area del porto, nell’ambito del cantiere, in attesa di venire conferiti regolarmente in discarica», dichiara Marco Delucchi Baroni, avvocato di fiducia di una delle persone denunciate. I Noe hanno rilevato anche il fatto che i
materiali inerti fossero stati messi a scolare,per separare la parte solida da quella umida, e ha sequestrato anche la cisterna dove confluiva l’acqua.
«Anche questo un atto propedeutico allo smaltimento», rileva ancora Delucchi Baroni. Ma econdo i Noe, che si richiamano alla legge sullo smaltimento dei rifiuti, le operazioni eseguite
in porto non erano regolarmente autorizzate. «Siamo totalmente estranei alla vicenda dichiara
l’ad del porto, Roc Jack Mazreku Non è la prima volta che veniamo accusati di cose che non abbiamo fatto, e posso immaginare che da qualcuno sia partita una segnalazione. Ricordo
che il processo per la presunta discarica abusiva di ardesia è finito con l’assoluzione della Porto di Lavagna, dichiarata estranea ai fatti».

Che coraggio !

Ogni volta che accade qualche cosa dentro il porto, il Mazreku non sa nulla !
Come mai questa volta non ci dice qualche cosa anche l'onnipresente Bongiorno Gallegra ?

Per fortuna che mancano solo 90 giorni al 3 novembre; in quella data il giudice Davini avrà finalmente davanti agli occhi quei documenti nei quali c'è scritta tutta la verità sulla diga: il primo, il secondo ed il terzo inquinamento......!