domenica 27 giugno 2010

E-mail del 27 giugno a Marylin Fusco, vicepresidente della Regione





E-mail del 27 giugno a Marylin Fusco, vicepresidente della Regione

Da: ORAS

Il
SECOLO XIX, da conto della sua visita a Lavagna e indica alcuni argomenti come di suo interesse.

La questione del porto di Lavagna, della quale la scrivente associazione si interessa da anni, ha profili di illegalità che superano ogni limite.
Il gestore ( osservi come non venga da noi indicato: "concessionario" ), sig. Jack Rock Mazreku ha provveduto per tre volte a sporgere querela nei nostri confronti ed ha avviato un procedimento civile di rifusione del danno di immagine derivato dalla presunta diffamazione da lui denunciata.
Il PM, di Genova che aveva in carico i procedimenti ha ritenuto di archiviare per evidente mancanza di "reato".
Il sig. Mazreku, a seguito dell'archiviazione, proponeva ricorso dinanzi al GIP.
Nell'udienza dinanzi al giudice indicato veniva ribadita l'archiviazione e la sentenza del GIP indicava con chiarezza come non fosse possibile stabilire i contorni della vicenda perchè la struttura portuale, sulla quale sono stati realizzati numerosi interventi, era totalmente mancante di collaudo.
La mancanza di collaudo è una grave responsabilità dell'ente regionale che non ha provveduto a costituire l'apposita commissione di Verifica e Controllo sui porti turistici così come previsto dalle norme che indicavano le competenze dello Stato passate in capo alle regioni.
Questa questione è la prima e più importante poichè, a seguito della mancanza di collaudo, nessuno ha mai stabilito quale fosse l'entità del canone demaniale da imporre al concessionario (per ora solo gestore!), non potendosi giuridicamente "concedere senza collaudo".
Il porto di Lavagna, uno dei più grandi del Mediterraneo non paga canone di concessione alcuno dal 1974 !
A bilancio compare una dicitura "canone annuale" ma si tratta di una somma risibile ed è solo l'adeguamento al valore della moneta partendo dai 40.000.000 di lire annue indicate come "canone provvisorio" alla data della stipula dell'atto del 1974. (Cala dei Genovesi/Stato Italiano).
Avrà modo di notare come l'amministrazione comunale di Lavagna sia impotente a trattare con il gestore Mazreku per diverse ragioni; se non se ne avvedesse saremo a sua disposizione per documentarLa esaustivamente.
La Procura della Repubblica di Chiavari ha mostrato anch'essa ampia ed evidente "sudditanza" alla soc. Porto di Lavagna durante la gestione del Procuratore Capo Carli che, in un momento di estrema debolezza ha inteso darne conto alla stampa attraverso tre interviste riferite alla "inazione" del suo ufficio.(può prenderne visione in rete all'indirizzo indicato più avanti)
La gran parte del materiale documentale che potrebbe interessarLe può trovarlo in rete all'indirizzo:
http://portodilavagna.blogspot.com/
L'attività di ORAS sulla struttura portuale si era interrotta in prossimità delle elezioni regionali in attesa di individuare il soggetto amministrativo responsabile del procedimento di messa a norma del porto e della re-introduzione del principio della legalità che è stata perennemente violata.
Siamo lieti di apprendere che è la sua persona ad interessarsi della questione, Le auguriamo un "buon lavoro" e Le indichiamo fin da ora, la possibilità di avvalersi della corposissima documentazione in nostro possesso, a semplice richiesta.
Consideri poi che ORAS ha presentato, nei termini, un progetto che andava ad affiancarsi ai due di cui Lei sarà stata sicuramente messa a conoscenza.
L'assessore Armanino, che pare Lei abbia incontrato, comunicò, molto originalmente, che si trattava di "semplici osservazioni".
Abbiamo al proposito preparato un ricorso al TAR sul merito della proposta e della "esclusione", restando in attesa della discussione generale.

La questione "colmata" è stata anch'essa una nostra attività, vista l'inesistenza di associazioni di tutela dell'ambiente, ed ha dato corso a numerose attività, sarebbe utile che Lei, in attesa di proporre soluzioni, possa conoscere tutti i "profili di interesse" che si insinuano nella volontà di realizzare ostinatamente l'opera, partendo, per.es., dal documento emesso in data 26 giugno u.s. dall'ing. Bellina, su incarico dell'ass. Perfigli.
Sulla questione del SIC, abbiamo inteso coinvolgere il WWF che è intervenuto a nostra esplicita richiesta e due parlamentari europei, non italiani, che riferiscono di aver avviato una procedura conoscitiva.

Grazie per l'attenzione che vorrà dare alla nostra attività e, buon lavoro.