giovedì 10 luglio 2008

Il "Turismo nautico è in mano alla provincia" sarà meglio prepararsi al peggio , DOPO I FALLIMENTI DI PROMOPROVINCIA E DELL'EXPOFONTANABUONA!!



Nasce l’Osservatorio di nautica e turismo


Troverà posto nell’area del porto antico.«Diporto sottovalutato.È arrivato il momento di valorizzare l’intero settore»

GENOVA. «La nautica da diporto sostiene il presidente della Provincia di Genova, Alessandro Repetto è in forte crescita. E’ un settore chiave per il futuro del turismo ligure e non solo. Ma nessuno è mai riuscito a valutarne l’impatto sull’economia». (ALLORA CI PENSA LUI !!!!) )

Per misurare il ritorno economico della nautica da diporto nasce l’ Osservatorio nazionale del turismo dell’acqua e della nautica, presentato ieri da Repetto, insieme al presidente di Ucina, Unione nazionale cantieri industrie nautiche e affini, Anton Francesco Albertoni, e due economisti dell’Università di Genova, Claudia Burlando e Gian Marco Ugolini.

Provvisoriamente ospitato presso l’Accademia italiana della marina mercantile, in attesa della sua nuova collocazione in una palazzina del porto antico, l’Osservatorio verrà cofinanziato dalla Provincia e da Ucina, e si avvarrà della collaborazione del Diem, dipartimento universitario di economia e metodi quantitativi,e del Cersit, centro di ricerca dell’università per l’innovazione e lo sviluppo del turismo.

Gian Marco Ugolini, direttore del Cersit: «Compito dell’osservatorio sarà quello di fornire, alle istituzioni, dati indipendenti e scientificamente testati. Ogni anno produrremo un rapporto completo su tutta la realtà italiana,e un altro rapporto più agile, da noi battezzato cruscotto. A questa attività di ricerca vanno aggiunte le consulenze che forniremo ai nostri futuri committenti». Il lavoro, coordinato dai professori Ugolini e Burlando, verrà in gran parte svolto da due ricercatori di provenienza universitaria, un geografo e un economista, che saranno a libro paga dell’osservatorio.

«La nautica da diporto italiana spiega Anton Francesco Albertoni è passata in dieci anni da 600milioni a 3miliardi di fatturato. Ma per sostenere tutte le politiche di sviluppo che il nostro settore può originare, creando valore aggiunto e occupazione, dobbiamo dimostrare scientificamente il valore dell’indotto a valle generato oggi dal turismo nautico.

Per questo abbiamo deciso di investire nell’osservatorio». Il neo nato osservatorio vuole insomma essere un centro di studi e consulenze altamente specializzato, e di respiro nazionale. «Abbiamo già stretto rapporti con le università di Palermo e Catania spiega Ugolini e, all’estero, con la Michigan Univerity ».

L’osservatorio, spiega Repetto, contribuirà a «conoscere meglio il turista ,a quale vanno offerti servizi non solo sulla costa, ma anche all’interno: ristoranti, alberghi, campi da golf». Servizi che oggi scarseggiano. «In Italia, così Albertoni, abbiamo un’offerta che non riesce a soddisfare la domanda. I nostri posti barca sono il 40% in meno di quelli francesi, e sono sempre strapieni».

F..MAR.


Bravi, mentre la nautica si sviluppa in maniera sorprendente, il comparto turistico a terra crolla !

Chissà se questi signori sono mai stati al porto di Lavagna ?

Sarebbe bene che Repetto, prima di cacciare via danaro dei contribuenti finanziando dei nullafacenti accademici, si facesse un giretto proprio in porto e vedesse qual'è la situazione dei posti "introvabili"!



NOTA DI REDAZIONE:



Un' osservazione importante va fatta sulle dichiarazioni del prof. Ugolini che esplicita lo "scopo" del suo lavoro quale quello di :<<fornire, alle istituzioni, dati indipendenti e scientificamente testati. !!>>

Prof Ugolini, ma di che parla ?

Lei è finanziato da coloro ai quali dovrà dare risposte e si dichiara "indipendente" ?

Dove pensa che abbiamo riposto il cervello ? Nella stalla ?

Sia almeno gentile con noi cittadini: si prenda i soldarelli pubblici che le elargisce graziosamente il sig. Repetto, ma almeno taccia !!


Farebbe una figura certamente meno ridicola!


Ma l'Italia doveva cadere così in basso ?



lunedì 7 luglio 2008

Dal SecoloXIX Il porto di Lavagna non manca mai di stupire !



Rischio cemento a Levante


Un intero capitolo, nel cuore del libro, dedicato ai porti di Lavagna e Sestri Levante. Ma non sono casi isolati: le colate di cemento- villette e condomini, box e porticcioli- sono già arrivate o sono lì, minacciose, pronte a riversarsi anche a Recco, a Zoagli, a Santa Margherita, a Portofino. La paura, è una ri-rapallizzazione, termine che più di ogni altro dà l’idea dello scempio, di un luogo sventrato dal cemento dell’uomo e delle operazioni immobiliari. Un termine, ri-rapallizzazione, che appare già nella prefazione-illustre- del noto giornalista Marco Travaglio, come sorta di biglietto da visita, di porta di ingresso nel viaggio in questa Liguria, in questo Levante dilaniato dal cemento. Perché c’è molto Levante, nei tre milioni di metri cubi di nuove costruzioni denunciate nel libro-inchiesta “Il partito del cemento” (edizione Chiarelettere), scritto dall’inviato del Secolo XIX Ferruccio Sansa e dal giornalista della Repubblica Marco Preve.

Partendo dai due casi di Lavagna e Sestri Levante e dei loro porti. <<Il porto di Lavagna è uno dei più grandi porti turistici del Mediterraneo con 1.600 ormeggi, una previsione di ulteriore sviluppo, un giro di affari plurimilionario e una contraddizione da Guinness dei Primati: non è ancora stato collaudato. E chi lo deve collaudare?>>

A FINE ESTATE LA RISPOSTA DEFINITIVA !