Mentre il comune ha ricevuto la visita della Capitaneria di porto che ha deciso di fotocopiarsi tutte le carte che la riguardano e conservate negli uffici, è iniziata, da parte nostra, la verifica cronologica di tutto l'operato della Capitaneria nella intricata storia del Porto di Lavagna.
Ad un primo sommario esame si può affermare che nella vicenda che trattiamo, il Porto di Lavagna, la capitaneria ne esce piuttosto malconcia.
Se prendiamo in considerazione il dettato generale sulle concessioni marittime portuali, vediamo evidenziarsi come, nel rapporto tra Stato concedente, e concessionario, la Capitaneria abbia il compito, solo ed esclusivo, di agire in funzione dell'interesse dello Stato.
Le "carte" dicono ampiamente il contrario: dicono che la Capitaneria ha lavorato per il concessionario, su sua indicazione e a suo pro.
Le carte dicono che la Capitaneria ha mancato il suo indirizzo funzionale, forse (?) non comprendendo il dettato delle norme.
Comunque, al di la del successivo accertamento - necessario e doveroso -, il danno per gli utenti e per la collettività italiana è stato rilevante.
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