L'apertura del noto quotidiano locale, il SECOLO XIX ci ha resi più sereni !
Abbiamo avuto la certezza che un'argomento così importante come l'estorsione del pizzo, e la sua collegata azione mafiosa, diverranno il solito nulla, così come tutti gli argomenti "di peso e di denuncia" già trattati dal quotidiano.
Perchè questa osservazione ? Perchè l'impaginazione e quindi la presentazione scenografica e psicologica del giornale, induce a credere fermamente che l'idea sottesa all'attività giornalistica sia quella che per sconfiggere una associazione a delinquere di stampo mafioso sia necessario denunciare gli estorsori!
Questa è un'idiozia bell'e buona per alcuni motivi facili da comprendere se solo si ha del fenomeno di stampo mafioso una consocenza almeno introduttiva, cosa che il sistema mass-mediatico, si rifiuta di assumere per le ragioni che un bel dì vorrà spiegare.
Proviamo ad introdurre qualche passo di conoscenza:
in un post precedente abbiamo data notizia dell'avvenuto sequestro del porto turistico di Amantea ( si veda il post citato). In quel dati riportati si evidenzia come non valga assolutamente nulla il suggerimento di denunciare se è vero, come in effetti è, che la totalità degli organi verso i quali si poteva sporgere denuncia aveva collusione con la associazione mafiosa.
Sono stati fatti oggetto di provvedimento di arresto un agente di P.G. della GDF, uno dei CC, uno della Capitaneria oltrechè il funzionario comunale addetto al demanio. Tutti, nessuno escluso, hanno avuto rapporto di connivenza con l'associazione a delinquere!
Le ragioni saranno state certamente diverse; qualcuno avrà avuto problemi economici, qualcun'altro la vecchia madre malata, qualcun altro un divorzio oneroso in corso, qualcun altro ancora avrà avuto vizi tipo: gioco, puttane, droga ecc. In sostanza, durante il procedimento, come sempre, ascolteremo avvocati, forse anch'essi collusi, che prenderanno per il culo il popolo " nel nome del quale, purtroppo, si amministra la giustizia" ( quando finiranno di dirci questa idiozia bell'e buona ?).
E allora, caro Secolo XIX, dicci un poco, dall'alto del tuo sapere, a chi cavolo si deve rivolgere uno che pensasse di ascoltarti andando a denunciare ?
Vuoi qualche esempio su Lavagna, caro Secolo XIX ( che poi questo ics,uno,ics, la dice lunga sulle probabilità di "prenderci" continuando con la tua lettura) eccotene alcuni:
il sig Tizio, vistosi estorto dalla società che gestisce il porto di Lavagna ( come lui molti altri ci hanno fornito le documentazioni rigorosamente registrate e protocollate) ha pensato di rivolgersi ad un'autorità ( tutte, nessuna esclusa, a seconda dei casi ) per esprimere i suoi convincimenti.
Le redazioni delle denunce e degli esposti erano ovviamente diverse, avevano differenti interpretazioni, valutavano, com'è naturale, il medesimo fatto con una differente incidenza ma tutte, nessuna esclusa, cadevano sotto "l'ampia tuttela del diritto" esercitata nientemeno che dalla procura della repubblica di Chiavari della quale si può trovare ampio riscontro nei post dedicati che si possono leggere a quest'indirizzo.
I denunciati, per nulla sciocchi, consci della immensa deficenza - d'organico o d'organizzazione - approfittavano sempre più della situazione a loro favorevole e rincaravano i comportamenti verso i denuncianti per nulla protetti dall'ente preposto istituzionalmente alla tutela.
Questo è di per se vergognoso in uno stato di diritto; è maggiormente vergognoso laddove è proprio lo Stato, attraverso un suo coinvolgimento diretto, costituito dalla concessione in uso di un bene pubblico, a nascondere la sua presenza ad un richiamo di cittadini.
La cosa che poi salta fuori in maniera macroscopica è lo spudorato intervento in tutte questa fasi dell'organo di polizia più responsabile poichè direttamente coinvolto: la Capitaneria diPorto.
Abbiamo letto in un'altro post che la Capitaneria ha mandato suoi uomini a verificare le carte che si trovano in comune di Lavagna; noi, invece, abbiamo preso in consegna da moltissimi utenti moltissime documentazioni ricevute dai medesimi e provenienti dalla Capitaneria di Porto.
Non è possibile riferire la sensazione di disagio provata leggendo decine di lettere di denuncia spedite da cittadini utenti del porto agli organi dirigenti della Capitaneria; leggere i fatti narrati e le modalità degli accadimenti lascia stupiti; conoscere le traversie incredibili nelle quali si sono dovute imbattere decine e decine di persone che hanno osservato comportamenti fuorilegge espressi sotto gli occhi e persino con il consenso, neppure tacito, della Capitaneria, chiede la verifica della giustizia ma veramente "in nome del popolo italiano" e null'altro.
Annotiamo che da poco tempo è stato nominato comandante generale delle capitaneria di porto l'ammiraglio Pollastrini; lo stesso, mentre ricopriva l'incarico di comandante della capitaneria di porto di Genova, ad una lettera di denuncia ( evidenziante fattispecie penali) di una utente del porto di Lavagna che chiedeva intervento a quell'autorità, direttamente interessata ai fatti, rispondeva: " Si informa che a far data dal 01.01.2002, le funzioni amministrative in materia di gestione del demanio marittimo sono state trasferite ai comuni. Per quanto precede ecc. ecc. ( ma quali amministrative ! l'utente denunciava fatti penali !)
Il 23.10.2002 ben dieci mesi dopo la citata incompetenza dell'ammiraglio, un utente riceveva una lettera da un modestissimo sottoposto del Pollastrini che diceva: " .....tale utilizzo ( di posto barca) non risulta derivare da alcun titolo contrattuale con l'attuale concessionario e pertanto lei deve.........."
Qui il comune dov'è, ammiraglio comandante in capo ? Questo è fatto amministrativo! Che c'entra la capitaneria ? E' abuso d'ufficio o peggio ?
Forse che la capitaneria di SML agisce autonomamente rispetto al dettato normativo ? I suoi uomini sono "inquadrati" normativamente ?
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